Dopo una fase di stallo dovuta allo schoc sui mercati che la crisi mondiale ha provocato, è venuto ora il momento in cui le aziende stanno reagendo e cercando con spirito nuovo di affrontare i mercati che non saranno, a ben vedere, più come prima.
Da operatore del settore del comparto materie plastiche, un importante elemento di fiducia è senza dubbio legato alla disponibilità sul mercato di sempre nuovi compound tecnici che ci permettono di innovare riprogettando singoli componenti o interi prodotti, facendo leva sulle caratteristiche di questi.
Che si tratti di nuovi materiali in realtà è falso, perché la disponibilità, magari non immediata, di compositi più o meno speciali è almeno decennale.
Diciamo che non si è sentita piu’ di tanto l’esigenza di spingersi oltre in aree inesplorate e che tutto ciò che è “plastica” ha confini applicativi che si sono a volte consolidati limitandone la diffusione che si poteva auspicare.
Lo stesso è avvenuto per esempio per i per sistemi di simulazione, che quindici anni orsono pareva potessero avere un brillante futuro, e che sono più o meno rimasti strumenti di nicchia utilizzati solo in una fetta piuttosto bassa delle progettazioni di nuovi componenti.
Non sta a me analizzare le motivazioni, che personalmente ritengo legate ad una debolezza strutturale della scuola tecnica nel nostro paese e di conseguenza allo scarso orientamento scientifico della struttura produttiva.
Diciamo che non è mai troppo tardi ed è giunto il momento di innovare sfruttando al meglio strumenti e “nuovi” materiali che per gli aspetti tecnologici sono ormai consolidati e aspettano solo di essere messi maggiormente alla prova.
Stiamo parlando di compositi strutturali, conduttivi, autolubrificati e altamente resistenti all’usura e ancora, schermanti, ad alto peso specifico, elastomeri e nuovi blend.
Il loro utilizzo richiede senza dubbio conoscenze più approfondite per una corretta progettazione e trasformazione che sappia trovare il giusto equilibrio tra prezzo e prestazioni.
Un decisivo contributo per un utilizzo finalmente ingegneristico dei tecnopolimeri è dato oggi dalla semplicità d’uso e accuratezza dei risultati dei software di analisi strutturale e di simulazione del processo.
Questi ci permettono realmente di dimensionare un nuovo componente andando a verificare se abbiamo fatto le scelte adeguate e sostenibili in termini di materiale giusto, con i giusti spessori, con un processo competitivo e prestazioni certe.
A nostro avviso è giunto il momento di utilizzare il grande saper fare dei nostri distretti per spingersi verso prodotti a sempre maggiore valore aggiunto.